Guardando al mio passato
devo riconoscere che gli anni giovanili furono i più intensi e febbrili per
l’enorme quantità di aspettative e di traguardi da raggiungere: la scuola, il
lavoro, il matrimonio, la famiglia erano tutte aspirazioni irrinunciabili e
ugualmente prioritarie. Affrontavo il futuro con l’incoscienza e la forza
dell’età, che ti fa credere possibile l’impossibile ma che di fronte alle prime
delusioni e amarezze cominciava a smussare, plasmare,
temprare, io sempre con quella temerarietà e ostinazione che solo la fede
in se stessi può dare. La caduta delle prime illusioni fu un boccone piuttosto
amaro da digerire soprattutto quando caddero uno ad uno i progetti lungamente
coltivati e attesi. Fu con grande determinazione che ripresi il filo
della mia vita e cominciai a cambiarne la prospettiva partendo da una
nuova consapevolezza e accettazione dove alla smania, al diritto alla felicità
a tutti i costi subentrò la ricerca della felicità partendo dalle piccole cose.
Non è stato facile, non posso dire di averla raggiunta ma adesso
Guardo la pioggia che scende, grigia,
monotona, rumorosa.
Eppure non l'ho mai vista con occhio tanto benevolo.
Eppure non l'ho mai vista con occhio tanto benevolo.
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