domenica 18 dicembre 2011

L'adolescenza


Gli anni dell’adolescenza furono tutti in salita. 
Alla goffagine fisica si univa un carattere docile e plasmabile che, se per mio padre era la naturale risposta al tipo di educazione ricevuta, per me era un grido di ribellione abortito sul nascere. 
Lunghi silenzi si alternavano ad esplosioni di vitalità e di gioia tanto più forti  quanto più prepotente era il desiderio di amore e di poterlo esprimere  senza divieti e proibizioni. Ricordo ancora e mi vien da sorridere pensando a mio padre che nella sua ferma bonarietà, trovava una  similitudine tra me il gallo cedrone che, a suo dire, a primavera faceva bella mostra di sé, esibendo il piumaggio, con fischi e piccoli voli. 
Mi piaceva l’accostamento con l’animale  e ancora adesso, quando in  montagna sento il canto del gallo, mi fermo, ne ascolto il rogolio e penso a quegli anni,  a quando i palpiti del cuore davano un senso di vertigine; 

allora guardavo in alto e mi  sentivo  padrona del mondo

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